Giro d’Italia 2019, Presentazioni Squadre: EF Education First

Il Giro d’Italia 2019 per continuare quanto fatto di buono in questa prima parte di stagione. La EF Education First si presenta al via dei cancelli di partenza di Bologna con la consapevolezza di aver già raccolto molto nelle campagna delle classiche, ma ora l’obiettivo è quello di ben figurare nel primo Grande Giro dell’anno. Non saranno presenti i pezzi da novanta della formazione americana, ma ciò non toglie che la squadra potrà essere competitiva su tutti i terreni, dalle volate alle tappa di montagna.

Grandi motivazioni per Sacha Modolo, che si caricherà sulle spalle il peso di dover guidare la sua squadra negli sprint di gruppo. Nel 2015 si è aggiudicato due tappe, ma da quel momento non è più riuscito a primeggiare, soprattutto negli arrivi a ranghi compatti. Al veneto è sempre mancato un treno che gli tirasse la volata e che lo portasse fuori dai guai negli ultimi chilometri, e in questa edizione della Corsa Rosa la cosa non sarà diversa. Il 31enne di Conegliano dovrà essere bravo a scegliere la ruota giusta e divincolarsi al meglio possibile negli ultimi concitati chilometri, con la consapevolezza di avere davanti a lui velocisti più quotati e che quindi dovranno prendere in mano le redini della corsa. Proveranno comunque a dargli una mano Matti Breschel e Nathan Brown. Il 34enne danese sa come muoversi nei finali contorti, visto che a suo tempo è stato un discreto uomo veloce, e sembra essere l’uomo più adatto per guidarlo quanto meno fino agli ultimissimi chilometri. L’americano si esalta invece maggiormente su percorsi misti e potrà risultare utile soprattutto nelle prime fasi della preparazione allo sprint. Viste le caratteristiche, è lecito anche attenderselo in fuga nelle tappe più impegnative.

Tutti gli altri componenti saranno votati alle salite. Bisognerà vedere se qualcuno proverà a concentrarsi sulla classifica generale, anche se l’obiettivo più verosimile sembra essere la vittoria di tappa. Tanel Kangert non andrà comunque sottovalutato, visto che ha il motore per essere competitivo nell’arco delle tre settimane. In carriera ha sfiorato più volte la Top10 in un Grande Giro, senza tuttavia riuscirci, anche a cause di alcune cadute in momenti non congeniali. Quest’anno avrà la rara occasione di poter correre per sé e sarà da tenere in considerazione in orbita Top 10. L’ex talento emergente Joe Dombrowski avrà un’altra occasione per andare a caccia di una vittoria di tappa in un GT. Vincitore del Giro U23 nel 2012, era considerato da tutti come una nuova stella, salvo poi deludere le aspettative e stanziare in un’anonima fascia media. Interessante sarà anche vedere cosa riuscirà a fare il britannico Hugh Carthy, ancora troppo incostante nelle sue prestazioni, ma che quando è in giornata può regalare spettacolo in salita.

Chiamati a fare esperienza sono i due debuttanti in una corsa di tre settimane, l’ecuadoriano Jonathan Caicedo e l’americano Sean Bennett. Il primo, classe 1993, sta pian piano rompendo il ghiaccio con le complessità del ciclismo europeo, mentre il secondo è uno dei più promettenti neo professionisti, con una vittoria di tappa al Giro U23 dello scorso anno.

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